Sul finire degli anni novanta, avviato il procedimento per definire lo strumento urbanistico dell’area compresa fra Via Italo Bargagna e Via Paradisa, cominciammo a pensare più concretamente alla nuova sede. La precarietà delle condizioni in cui avevamo sempre agito, ci metteva davanti la necessità di una sede definitiva. A sottolineare codesta precarietà, molti ci hanno affibbiato l’appellativo di “circolino” e questo, personalmente, non l’ho mai digerito. Tanto è vero che la procedura inusuale che riusciamo a completare nel 1989 ottenendo dalla Regione il riconoscimento della personalità giuridica, era finalizzata proprio alla possibilità di richiedere un mutuo alle banche. Essere associazione riconosciuta costituiva allora requisito indispensabile per ottenere un finanziamento dalle banche.

Entrano nel Consiglio Direttivo nuove figure. Va ricordato il contributo dato, dal 1997 in poi, da Branchitta Luigi, Orsi Graziano, Conti Ermanno, Santerini Liana, Manfredini Paola, Bizzarri Alba, Sbrana Piero, Volpi Dante, Lotti Romanello. Ma solo all’inizio del duemila, messo da parte qualche soldo, ci avventurammo nell’impresa di costruire la nuova casa del popolo con una superficie utile di circa 800 metri quadrati che avrebbe richiesto un investimento di oltre due miliardi di vecchie lire.

Confidavamo di fronteggiare la spesa con le disponibilità a quel momento (oltre 400 milioni di lire), con i contributi che si sperava ci sarebbero stati assegnati in base alla legge regionale n.41, e con un mutuo di oltre un miliardo e trecentocinquanta milioni di lire. Mantenendo i livelli delle entrate dalle diverse attività, il Circolo sarebbe stato in grado di pagare regolarmente le rate semestrali del mutuo quindicennale.

Alcuni componenti del consiglio, eletto nel 2001, che decide la costruzione della nuova sede. Sono riconoscibili da sinistra: Marino Itala, Gemmi Isa, Lotti Romanello, Gianetri Luigi, Branchitta Luigi, Tommasi Vivetta, Frosini Mirta, Conti Ermanno, e in basso: Sbrana Piero, il sottoscritto, il progettista Stoppaccioli Francesco, Volpi Dante.

 

 

 

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