Inaugurazione
Cenone di fine anno (1997)
Reggio Emilia (30 settembre ?)
Serata albanese (23 novembre 1995)
Pian degli Ontani
Inaugurazione
Cenone di fine anno (1997)
Reggio Emilia (30 settembre ?)
Serata albanese (23 novembre 1995)
Pian degli Ontani
ANNO 1981
Fiorito Romano
Bernardini Graziano
Parentini Rolando
Marinari Natale
Scacciati Agostino
Virgili Liliana
ANNO 1981
a seguito delle dimissioni di Fiorito Romano il Consiglio risulta così formato:
Scacciati Agostino
Bernardini Graziano
Parentini Rolando
Marinari Natale
Virgili Liliana
Collegio Sindacale: Gori Mildred, Del Ry Milena e Grossi Eugenia
ANNO 1983
Scacciati Agostino
Arrighini Roberto
Bernardini Graziano
Bernardini Rosa
Ciaramelli Florio
Del Ry Milena
Gianetri Luigi
Gori Mildred
Lo Sasso Giovanni
Parentini Rolando
Puccioni Mauro
Simonetti Guido
Tamigio Franca
Collegio Sindacale : Conti Torquato, Ghiara Idilio e Cellerini Letizia
ANNO 1985
Scacciati Agostino
Achilli Enrico
Arrighini Roberto
Bernardini Graziano
Ciaramelli Florio
De Neri Alessandro
Mona Ferdinando
Orsucci Angiolino
Parentini Rolando
Puccioni Mauro
Collegio Sindacale : Gemmi Isa, Gori Mildred e Del Ry Milena
ANNO 1987
Scacciati Agostino
Arrighini Roberto
Bernardini Graziano
Ciaramelli Florio
De Neri Alessandro
Dini Elisabetta
Gemmi Isa
Lo Sasso Giovanni
Malecoli Sirio
Mastantuoni Costantino
Orsucci Angiolo
Sias Antonio
Toscano Giuseppe
Collegio Sindacale : Parentini Rolando, Gori Mildred e Del Ry Milena
ANNO 1989
Scacciati Agostino
Achilli Enrico
Batisti Nello
Bernardini Graziano
Bufalini Marcello
Carletti Lionello
Gianetri Luigi
Mancini Emilio
Mastantuoni Costantino
Orsucci Angiolo
Rossi Marco
Collegio Sindacale : Arrighini Roberto, De Neri Alessandro e Marrani Mario
ANNO 1991
Bernardini Graziano
Ansani Alessandro
Arrighini Roberto
Bufalini Marcello
Carletti Lionello
Frosini Mirta
Gemmi Isa
Giuntini Nello
Gori Mildred
Lo Sasso Giovanni
Rossi Marco
Simonetti Guido
Tamigio Franca
Collegio Sindacale : Barbuti Renato, Parentini Rolando e Tommasi Vivetta
ANNO 1993
Bernardini Graziano
Arrighini Roberto
Bufalini Marcello
Carletti Lionello
Cola Giovanni
Gemmi Isa
Giuntini Nello
La Corte Matteo
Lotti Romanello
Meoli Graziano
Palla Gabriele
Pellegrini Romano
Sbrana Piero
Collegio Sindacale : Acerbi Ombretta, Frosini Mirta e Tommasi Vivetta
ANNO 1995
Bernardini Graziano
Achilli Enrico
Arrighini Roberto
Bufalini Marcello
Gemmi Isa
Giuntini Nello
Lo Sasso Giovanni
Meoli Graziano
Palla Gabriele
Sbrana Piero
Simonetti Guido
Collegio Sindacale : Acerbi Ombretta, Frosini Mirta e Tommasi Vivetta
ANNO 1997
Bernardini Graziano
Arrighini Roberto
Bufalini Marcello
Branchitta Luigi
Gemmi Isa
Gianetri Luigi
Giuntini Nello
Lo Sasso Giovanni
Manfredini Paola
Orsi Graziano
Palla Gabriele
Sbrana Piero
Volpi Dante
Collegio Sindacale: Acerbi Ombretta, Frosini Mirta e Tommasi Vivetta
ANNO 1999
Bernardini Graziano
Branchitta Luigi
Arrighini Roberto
Bufalini Marcello
Gallo Sandro
Gemmi Isa
Giuntini Nello
Lo Sasso Giovanni
Maltagliati Aleandro
Orsi Graziano
Sbrana Piero
Volpi Dante
Collegio Sindacale : Tommasi Vivetta, Bizzarri Alba e Moschetti Viola
ANNO 2001
Bernardini Graziano
Conti Ermanno
Branchitta Luigi
Lotti Romanello
Bizzarri Alba
Frosini Mirta
Gemmi Isa
Gori Mildred
Marino Itala
Orsi Graziano
Sbrana Piero
Tommasi Vivetta
Vanni Luciana
Volpi Dante
Collegio Sindacale: dietro a quanto stabilito nel nuovo Statuto, si fa riferimento al Collegio Sindacale e al Collegio dei Probiviri del Comitato di Zona dell’ARCI
ANNO 2004
Bernardini Graziano
Conti Ermanno
Branchitta Luigi
Orsi Graziano
Bizzarri Alba
Dini Patrizia
Frosini Mirta
Gemmi Isa
Gori Mildred
Lotti Romanello
Micheletti Giuseppe
Santerini Liana
Sbrana Piero
Tommasi Vivetta
Volpi Dante
ANNO 2007
Bernardini Graziano
Conti Ermanno
Branchitta Luigi
Orsi Graziano
Antonelli Mirella
Bizzarri Alba
Dini Patrizia
Frosini Mirta
Gemmi Isa
Gori Mildred
Ottolini Pasqualina
Santerini Liana
Tanzi Giuseppe
Tommasi Vivetta
Volpi Dante
ANNO 2010
Bernardini Graziano
Orsi Graziano
Antonelli Mirella
Bizzarri Alba
Franzese Anna
Gori Mildred
Manfredini Paola
Ottolini Pasqualina
Santerini Liana
Sbrana Piero
Tanzi Giuseppe
Tonelli Gabbriella
Volpi Dante
ANNO 2011
con deliberazione consiliare del 29 luglio 2011 vengono cooptati ed entrano a far parte del consiglio direttivo:
Giannessi Sergio
Pinelli Giuliana
ANNO 2012
con deliberazione consiliare del 28 Marzo 2012 viene cooptato ed entra a far parte del Consiglio Direttivo Branchitta Luigi, che va a sostituire Sbrana Piero dimessosi
ANNO 2013
Branchitta Luigi
Orsi Graziano
Antonelli Mirella
Bernardini Graziano
Franzese Anna
Frosini Mirta
Giannessi Sergio
Gori Mildred
Manfredini Paola
Ottolini Pasqualina
Pinelli Giuliana
Vernizzi Monica
Santerini Liana
Tanzi Giuseppe
Volpi Dante
RELAZIONE LETTA ALL’INAUGURAZIONE IL 24 LUGLIO 2004
Nell’invito che è stato distribuito, s’è ricostruita, a grandi linee, la vicenda del nostro Circolo: l’avvio dell’attività ricreativa nell’estate del 1983 in Via Bargagna con mezzi di fortuna (basti dire che per il bar si utilizzò un box in lamiera, di quelli impiegati per i cantieri dell’edilizia); lo spostamento qui, in Via Frascani; e infine la decisione, a vent’anni dalla nascita, di darci una sede stabile con un investimento per noi gigantesco, circa due miliardi.
In questa occasione, non possiamo nascondere l’orgoglio di avere ripercorso, in un contesto del tutto nuovo, l’esperienza avventurosa delle prime case del popolo, che appariva per molti versi irripetibile.
E come avveniva allora, negli anni cinquanta, siamo andati a bussare a tutte le porte per chiedere il contributo per edificare il Circolo; c’è stata la partecipazione di molti soci ai lavori e in una fase iniziale, molto lunga, un totale apporto volontario per la gestione del bar, del ballo e delle altre iniziative.
Di dove è venuta la forza? Innanzi tutto dal fatto che questa zona della città, cresciuta in modo tumultuoso, era priva, a quel tempo, non solo di riferimenti associativi, ma di qualsiasi struttura di servizio.
Questa è stata la base necessaria, ma secondo noi ci siamo anche saputi battere. Invece, quando nel 1984 fu emessa l’ordinanza di smantellamento della struttura di Via Bargagna, ci fu addebitato come errore politico una resistenza che portò il nostro primo Presidente, Scacciati, a subire una condanna.
In proposito, oggi, essendo passata tanta acqua sotto i ponti, non neghiamo certo dignità e ruolo alla prudenza di altri livelli politici ed istituzionali, da cui provenivano gli inviti pressanti alla moderazione. (Ma anche atti concreti di solidarietà e lo testimonia il nostro giornal mastro del tempo che riporta, ad esempio, negli stessi giorni del trasferimento forzoso da Via Bargagna, un cospicuo contributo di un partito e oltre quindici milioni (più di 50 oggi) elargiti da numerosi circoli ARCI della zona).
Siamo convinti che sono stati proprio quei passaggi, lo schierarci a difesa di una giusta richiesta della popolazione, a farci mettere solide radici, a far crescere il senso di appartenenza nel corpo sociale.
Questa sottolineatura che sentivamo di fare sui primi anni di vita del Circolo, non può oscurare il tanto di positivo che si è avuto successivamente, che si sono tradotti, in particolare negli ultimi esercizi, in avanzi di gestione assai consistenti. E sono stati questi, decisivi, a spingerci per il grande passo della nuova sede.
Come non ricordare l’attività svolta dal gruppo ballo! E’ questo il settore che al momento attuale ci può fornire i mezzi finanziari per fronteggiare le pesanti rate d’ammortamento che ci aspettano. E significativo resta l’apporto della tombola.
La nuova sede è prima di tutto il riconoscimento al loro impegno, ma è allo stesso tempo un ulteriore passo avanti perché il Circolo Pisanova riesca ad essere rappresentativo di tutte le componenti sociali presenti nel quartiere, anche se rimangono largamente insufficienti gli spazi per i giovani. Il prossimo obiettivo, se l’Amministrazione Comunale vorrà darci la disponibilità di parte del lotto di terreno adiacente, sarà quello di costruire un’idonea pista polivalente.
Un altro obiettivo che ci poniamo è di avere una più ricca iniziativa culturale, che dai tempi in cui riuscivamo a pubblicare il periodico “Città Nova”, è stata piuttosto carente.
Di recente, in occasione del rinnovo del Consiglio Direttivo, abbiamo cercato di provvedere con l’inserimento di soci adatti allo scopo.
In particolare, va approfondita e divulgata meglio la nostra scelta di fondo per la non violenza e per la pace testimoniata dalla parola d’ordine che ci ha seguito fin dal primo giorno e che oggi campeggia sul fronte del fabbricato. Sappiamo che la scritta “Costruiamo insieme la pace” con riprodotto il quadro di Guttuso sarebbe stata particolarmente apprezzata da Tom Benettollo, l’ancor giovane presidente dell’Arci nazionale recentemente scomparso.
Con la sua presidenza, l’Arci ha vissuto un periodo di grande sviluppo e rinnovamento, sociale e politico. Da una parte l’associazione è riuscita a mantenere salde le proprie radici nel movimento delle Case del Popolo, che le diede vita nel 1957 e, al contempo, ha saputo rinnovarsi profondamente, divenendo luogo permanente di sperimentazioni, incontri, partecipazione.
Le pratiche di solidarietà internazionale si sono accompagnate alla scelta radicalmente pacifista, che ha visto l’Arci schierata contro la guerra in Kossovo, e poi contro la guerra “preventiva”, in Afghanistan e in Iraq. Centrale tra le attività internazionali resta la solidarietà attiva con quanti, in Israele e Palestina, si battono per una soluzione equa del conflitto.
L’Arci ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo del grande movimento per la pace di questi ultimi anni; si è battuto, sin dall’inizio, contro il liberismo; è stato a Genova nei giorni del G8 del 2001, a Firenze e a Parigi per il Forum Sociale Europeo, a Porto Alegre e a Mumbay per il Forum sociale mondiale.
L’Arci ha fatto della difesa dei diritti una delle sue bandiere, di tutti i diritti, da quelli del mondo del lavoro a quelli di tutte le minoranze. E’ a fianco degli immigrati, per la cittadinanza di residenza e il diritto d’asilo.
Di tutto questo, negli ultimi venti anni, Benettollo è stato nell’Arci il protagonista principale.
Dunque un grazie di cuore a questo bravo compagno.
Anche di qui, dallo schierarsi sulle grandi questioni, facendo una scelta per la non violenza e la pace, ha tratto vigore l’azione del Circolo “per corrispondere ai bisogni e ai sogni di questa parte della città”, si è detto nell’invito. Una tappa trova compimento oggi con l’inaugurazione della nuova sede.
Un ringraziamento alle autorità presenti, che hanno voluto condividere un momento per noi significativo e per cui sono state spese tante energie.
VOLANTINO DISTRIBUITO NELL’OCCASIONE:
DALLA ZUPPA DI VIA BARGAGNA A QUELLA DI VIA FRASCANI
Il bisogno del Circolo “Pisanova” nasce fra la gente di Via Norvegia. Proprio in una via spesso chiacchierata, lì più che altrove, all’inizio degli anni 80, si manifestarono disponibilità ed impegno a costruire una superiore e positiva identità. Allora, un gruppo di iscritti al Partito Comunista si organizzò in cellula provvedendo a distribuire L’Unità e a pubblicare, con periodicità settimanale, un giornale murale (c’è ancora la tavola all’imbocco venendo da Via Cisanello). Lo stesso gruppo si pose alla testa degli assegnatari (significativo in questa fase il contributo del Geom.Franco Lazzeri) per vedere riparate dallo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) le molte “crepe” nei fabbricati. E’ in quel crogiuolo di riunioni tra gli assegnatari, intorno alla cabina del telefono pubblico o negli androni dei palazzi, che nasce l’esigenza di darsi un punto di riferimento stabile.
Così, con l’assegnazione provvisoria di una superficie comunale, dove ora è la sede della Pubblica Assistenza, il lavoro volontario di tanti e l’acquisto di un box prefabbricato, si ha l’avvio, nel 1982, dell’attività del Circolo “Pisanova”. Ricordo alcuni dei costruttori di allora: Conti Torquato e Clara, Ghiara Idilio e Fedora, Lo Sasso Giovanni e Franca, Simonetti Guido ed Eugenia, Gianetri Luigi e Milena, Tredici Natale e Alfea, Marinai Natale ed Enza, Scacciati Agostino, Parentini Rolando e Mildred, Achilli Enrico, Arrighini Roberto, Puccioni Mauro e Rosa, Macchioni Ivo, ma sicuramente faccio torto a qualcuno non citandolo e me ne scuso.
La sera dell’inaugurazione, molte delle donne del Circolo avevano preparato la zuppa (tutte notevoli e memorabile quella della Mildred), cominciò a piovere e riparammo nel “palco” dell’orchestra e sotto le provvidenziali “tettoie” di Renato. Una vera festa di popolo!
Scegliemmo da subito la parola d’ordine che ci seguirà fino in fondo: “costruiamo insieme la pace”. Era la nostra bandiera, oggi più che mai attuale.
Un bel passo in avanti fu compiuto con la costruzione di una bella struttura prefabbricata, ideata dall’architetto Cecilia Oliva. Poi, purtroppo, nel 1984 lo sconquasso che derivò dal mancato rinnovo del permesso da parte dell’Amministrazione Comunale, l’intimazione a demolire la struttura, la resistenza della gente che si era fatta carico di un servizio sociale in una parte della città priva di qualsiasi punto di aggregazione, l’intervento della forza pubblica, la denuncia e la condanna del Presidente Scacciati.
Nella disgrazia, avemmo la fortuna di incontrare sulla nostra strada l’On. Anselmo Pucci, prima dirigente di organizzazioni contadine, poi onorevole, assessore regionale e, a quel momento, assessore ai beni patrimoniali della città (Sindaco Vinicio Bernardini) . Fu lui che ci fece ottenere, dietro il pagamento di dodici milioni, il lotto di terreno che oggi occupiamo in Via Vittorio Frascani.
Si avvicinarono al Circolo altri volenterosi: Giuntini Nello, Tommasi Vivetta, De Neri Alessandro, Frosini Mirta, Bufalini Marcello, Meoli Graziano. Nella fase della ricostruzione emerse il contributo di un bravissimo socio muratore, Orsucci Angiolino, mentre per l’attività, con la costruzione del salone, fu importante l’apporto di Gemmi Isa, organizzatrice del gruppo ballo.
Non mi soffermo sulle numerose iniziative ricreative e, più in generale, sociali che il Circolo riesce ad esprimere in questi anni.
Negli anni novanta, avviato il procedimento per definire lo strumento urbanistico dell’area compresa fra Via Italo Bargagna e Via Paradisa, cominciammo a parlare della nuova sede. Entrano nel Consiglio Direttivo nuovi elementi: Orsi Graziano, Sbrana Piero, Volpi Dante, Lotti Romanello, Manfredini Paola e Branchitta Luigi. Ma solo ora, messo da parte qualche soldo, ci stiamo avventurando in un’impresa che ci appare gigantesca: costruire una nuova casa del popolo con una superficie utile di circa 800 metri quadrati che richiederà un investimento di circa due miliardi di vecchie lire!
Fronteggeremo codesta spesa con le nostre, attuali disponibilità (entro l’anno in corso oltre 400 milioni), con i contributi che ci saranno assegnati in base alla legge regionale n.41, con un mutuo di oltre un miliardo e trecentocinquanta milioni e con una sottoscrizione tra i soci e gli abitanti del quartiere, per cui invitiamo tutti, fin da ora, ad essere generosi. Se solo manterremo i livelli attuali delle entrate, il Circolo sarà in grado di pagare regolarmente le rate semestrali del mutuo, che avrà una durata quindicennale.
Il Consiglio Direttivo, eletto nel marzo del 2001, che ha avuto tanto ardire è così composto: Bernardini Graziano (presidente), Conti Ermanno (vicepresidente), Branchitta Luigi (segretario), Lotti Romanello (provveditore), Gemmi Isa (responsabile gruppo ballo), Volpi Dante (responsabile gruppo tombola), Bizzarri Alba, Frosini Mirta, Gori Mildred, Marino Itala, Orsi Graziano, Sbrana Piero, Tommasi Vivetta e Vanni Luciana.
Sul finire degli anni novanta, avviato il procedimento per definire lo strumento urbanistico dell’area compresa fra Via Italo Bargagna e Via Paradisa, cominciammo a pensare più concretamente alla nuova sede. La precarietà delle condizioni in cui avevamo sempre agito, ci metteva davanti la necessità di una sede definitiva. A sottolineare codesta precarietà, molti ci hanno affibbiato l’appellativo di “circolino” e questo, personalmente, non l’ho mai digerito. Tanto è vero che la procedura inusuale che riusciamo a completare nel 1989 ottenendo dalla Regione il riconoscimento della personalità giuridica, era finalizzata proprio alla possibilità di richiedere un mutuo alle banche. Essere associazione riconosciuta costituiva allora requisito indispensabile per ottenere un finanziamento dalle banche.
Entrano nel Consiglio Direttivo nuove figure. Va ricordato il contributo dato, dal 1997 in poi, da Branchitta Luigi, Orsi Graziano, Conti Ermanno, Santerini Liana, Manfredini Paola, Bizzarri Alba, Sbrana Piero, Volpi Dante, Lotti Romanello. Ma solo all’inizio del duemila, messo da parte qualche soldo, ci avventurammo nell’impresa di costruire la nuova casa del popolo con una superficie utile di circa 800 metri quadrati che avrebbe richiesto un investimento di oltre due miliardi di vecchie lire.
Confidavamo di fronteggiare la spesa con le disponibilità a quel momento (oltre 400 milioni di lire), con i contributi che si sperava ci sarebbero stati assegnati in base alla legge regionale n.41, e con un mutuo di oltre un miliardo e trecentocinquanta milioni di lire. Mantenendo i livelli delle entrate dalle diverse attività, il Circolo sarebbe stato in grado di pagare regolarmente le rate semestrali del mutuo quindicennale.
Alcuni componenti del consiglio, eletto nel 2001, che decide la costruzione della nuova sede. Sono riconoscibili da sinistra: Marino Itala, Gemmi Isa, Lotti Romanello, Gianetri Luigi, Branchitta Luigi, Tommasi Vivetta, Frosini Mirta, Conti Ermanno, e in basso: Sbrana Piero, il sottoscritto, il progettista Stoppaccioli Francesco, Volpi Dante.