Continuiamo il racconto: nella disgrazia dello sfratto, avemmo la fortuna di incontrare sulla nostra strada Anselmo Pucci, prima dirigente di organizzazioni contadine, poi onorevole, assessore regionale e, a quel momento, assessore ai beni patrimoniali della città (Sindaco Vinicio Bernardini). Fu lui che ci fece ottenere, dietro il pagamento di dieci milioni, il lotto di terreno che oggi occupiamo in Via Vittorio Frascani. Ovviamente, a monte, dopo tutte le traversie superate, c’era un giudizio positivo della Federazione del PCI e, a quel momento, anche della Sezione “Vasco Viviani”. Ciò è dimostrato anche dai contributi che abbiamo annotati sul giornal mastro del periodo.
Si avvicinarono al Circolo altri volenterosi. Inoltre ricordiamo:  Giuntini Nello, Tommasi Vivetta, De Neri Alessandro, Frosini Mirta, Bufalini Marcello, Meoli Graziano. Nella fase della ricostruzione emerse il contributo decisivo di un bravissimo socio muratore, Orsucci Angiolino, mentre per l’attività fu importante l’apporto di Gemmi Isa, organizzatrice del gruppo ballo.
Nel 1990, si ha un ulteriore avanzamento, che è ben descritto nella relazione al bilancio riprodotta in un numero del nostro periodico di quel tempo, Città Nova. Ecco il passo integrale che ci interessa: è venuto al pettine un nodo che ci trasciniamo fin dalla nascita del Circolo e quello della gestione del bar ancora basata in gran parte sul lavoro volontario. A tutti è ormai evidente che una gestione che utilizzi personale giovane, senza alcuna professionalità a cui si aggiunge l’apporto di soci anch’essi sprovvisti di qualsiasi rudimento del mestiere, genera non solo un servizio inadeguato, che nuoce moltissimo all’immagine del Circolo, ma soprattutto viene meno qualsiasi coerenza di comportamento nel rapporto con i soci frequentatori: uno adotta un criterio e l’altro uno diverso vanificando qualsiasi orientamento che venga fissato dal Consiglio. Dopo una lunga fase dalla fondazione, non possiamo più continuare nell’utilizzo improprio di soci in mansioni che non sono in grado di svolgere al meglio. Così da li in poi il bar venne affidato a soci professionalmente attrezzati con contratti di associazione in partecipazione liberando risorse umane per le altre attività: il ballo e la tombola, che si facevano via via più impegnative.
Non ci soffermiamo sulle numerose iniziative ricreative e, più in generale, sociali che il Circolo riesce ad esprimere in questi anni.

(f o t o del terreno incolto)

Dopo lo spostamento, in attesa di poter ricostruire la struttura della Oliva, piazzammo di nuovo il box e utilizzammo il tendone:

Passato un po’ di tempo, mai paghi, ci proponemmo per gestire anche il terreno adiacente (quello che confina con via Paradisa e che oggi è ridotto a discarica a cielo aperto) facendo inoltrare la richiesta allo SPI-CGIL. Il sindacato ottenne la concessione e il Circolo mise in moto uomini e mezzi creando una superficie attrezzata con le porte e una rete  per impedire che il pallone andasse lontano. L’intenzione era di offrire lo spazio ai giovani che frequentavano il bar. Nella foto che segue, si riconoscono Angiolino Orsucci intento a sistemare la ruspa e, in posa per essere immortalati, Torquato Conti, …………………., Alessandro De Neri e Lionello Carletti

Da queste foto si può apprezzare che era stata sistemata tutta la particella di proprietà comunale.

Per realizzare questi lavori iniziali, fu aperta una sottoscrizione tra i soci:

SOTTOSCRIZIONE

per sistemare il terreno dei pensionati (campo di bocce, pista polivalente e verde attrezzato)

 

Marrani Mario                    L.   50.000

Bernardini Graziano               100.000

Orsucci Angiolo                      200.000

Parentini Rolando                     50.000

Batoni Piero                             100.000

Maltese Salvatore                       50.000

Giuntini Nello                             50.000

Un socio                                    100.000

Un socio                                      50.000

Lepore Giuseppe                        50.000

Scacciati Agostino                     50.000

SPI CGIL                                       50.000

Vincenzo Marino                       50.000

 

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